“Dimentichiamo la parola ‘lusso’. Non è mai un marchio che mi viene in mente ma il responsabile di un marchio. Ci sediamo a tavola e parliamo. È così semplice. Quando devo discutere del design, chiamo l’agente stampa di Fendi o Dolce & Gabanna e parliamo di piccole cose come i dettagli di una sedia”; spiega Gwenaël Nicolas che ci dà un suggerimento su come deve essere o come progettare uno spazio di vendita di lusso. Negli ultimi venti anni il designer francese ha lavorato per entrambi i più grandi marchi del lusso e ha creato disegni originali nel suo giapponese Curiosity Studio. Ha ripercorso con Living It i suoi grandi progetti che spaziano in ogni dimensione e intenzione.
“Quando si lavora con i marchi, bisogna pensare a due approcci: uno è l’evoluzione l’altro è la rivoluzione. Questa è l’evoluzione: una visione di un design influenzato dalla dinamica del marchio, dalle sue radici ma anche dalla sua relazione con il contesto, il tempo e il luogo.”
Lo show room di Louis Vuitton, Townhouse, ha il primo ascensore a vetro doppio elicoidale al mondo per collegare i tre piani e magnificare l’imponente scalinata.
“Perché una sedia dovrebbe sembrare una sedia quando non la usi? Invece di riprogettare la stessa tipologia possiamo immaginare un diverso atteggiamento verso gli oggetti. Mi avvicino a un nuovo oggetto o mobile con la domanda: questo oggetto puo’ esistere o no? Se sì, mi chiedo quale sarà la sua esistenza e la sua presenza in una situazione diversa. L’idea è quella di avviare la rivoluzione della nostra cultura e stile di vita come ho fatto nei progetti AD e Milano Salone”.