Mentre in Europa si richiude, in Australia si riapre. Il governo dal primo dicembre ha annunciato che potrà di nuovo accogliere studenti stranieri, lavoratori qualificati e titolari di visto per vacanza-lavoro, allentando alcune delle restrizioni Covid più dure al mondo. Le persone vaccinate potranno così di nuovo atterrare negli aeroporti di Sydney e Melbourne senza dover sottostare alla quarantena, come annunciato dal Primo Ministro Scott Morrison.
Sarà inoltre consentito l’ingresso senza quarantena ai cittadini vaccinati di Giappone e Corea del Sud, nonché ai titolari di visti umanitari. “Un ritorno di quasi 200.000 tra lavoratori e studenti che per il Paese sono una pietra miliare in questo graduale ritorno alla normalità. Una ripresa della vita che è merito anche dei sacrifici fatti dagli australiani in tutti questi lunghi mesi”, ha sottolineato il premier australiano.
Nei 600 giorni circa che sono trascorsi dall’inizio della chiusura, la maggior parte dei voli internazionali sono stati bloccati e i viaggi all’estero si sono ridotti. Migliaia di australiani sono rimasti bloccati fuori dai confini nazionali senza poter rientrare in patria e molti extracomunitari che vivono e/o lavorano sull’isola non hanno potuto tornare in patria. Dal 17 dicembre nel Queensland i non vaccinati non potranno più frequentare luoghi pubblici, ristoranti, alberghi ed assistere a eventi sportivi e spettacoli anche all’aperto.
Le misure per i viaggiatori
Le modalità di quarantena per i viaggiatori che entreranno nel paese non saranno decise dal governo ma dipenderanno dalle singole amministrazioni statali – l’Australia è una monarchia parlamentare federale, dipendente dalla corona britannica.
A Sydney la quarantena per i viaggiatori di ritorno è stata revocata, come per Melbourne. In altri stati australiani però, dove il tasso di vaccinazione resta più basso, è ancora obbligatorio portare la quarantena di 14 giorni.
Manifestazioni anti-vaccino
Nei giorni scorsi migliaia di manifestanti hanno marciato in nome della “libertà” in diverse città dell’Australia. Cortei a Melbourne, Sydney, Brisbane, Perth e Adelaide contro il vaccino anti-Covid19, e contro le restrizioni imposte per chi non vuole farsi vaccinare. A Melbourne è andata in scena anche una contro-manifestazione di chi è favore dei vaccini e condanna le proteste che bloccano il Paese.
Intanto già da venerdì nello stato di Victoria revocherà la maggior parte delle restrizioni introdotte per le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Secondo il premier Daniel Andrews quasi il 90% della popolazione locale con più di 12 anni ha ottenuto le due dosi del vaccino contro il Covid.
Nuova Zelanda, la strategia del semaforo
Si cambia anche in Nuova Zelanda. Fine del lockdown nella città più grande del paese, Auckland, dove verrà adottata una nuova strategia per combattere il coronavirus.
Dal tre dicembre al via la strategia del semaforo: con il verde nessun controllo, con l’arancione si richiederà l’uso della mascherina in determinati luoghi, mentre il rosso attività aperte solo ai clienti vaccinati e osservando il distanziamento sociale.
Secondo quanto dichiarato dal primo ministro Jacinda Ardern la Nuova Zelanda punta a una nuova risposta al Covid-19 volta a contenere la variante Delta, piuttosto che tentare di eliminarla del tutto. “La dura verità è che la Delta è qui e non se ne andrà”, ha detto la Ardern. “E anche se nessun Paese è riuscito a eliminare completamente la variante, la Nuova Zelanda è in una posizione migliore di altri per affrontarla”.
Finora il governo aveva puntato alla completa eliminazione del virus, con rigide misure di contenimento, una rigorosa tracciabilità dei contatti e severi controlli alle frontiere.