Della vicenda Ilva si parla da anni, ma davvero le ricadute per la salute dei cittadini sono cosi’ gravi? La dottoressa Annamaria Moschetti, presidente della commissione ambiente dell’ordine dei medici del capoluogo ionico ritiene di si. Ma esattamente che cosa chiedono i tarantini alle autorità ed esiste correlazione fra inquinamento e malattie infantili?
Annamaria Moschetti: “C’è una storia lunga 50 anni di documentazione di malattie correlate agli inquinanti immessi in ambiente. I dati più recenti sono stati comunicati a gennaio di quest’anno (2021) e mostrano l’influenza sulla mortalità e l’incidenza delle patologie degli adulti, correlate agli inquinanti immessi in ambiente dall’area industriale di Taranto. Per quanto riguarda i bambini questi dati mostrano un aumento di leucemie in controtendenza con il dato regionale. Oltre ai tumori, che sono solitamente quelli più’ indagati, ci sono le problematiche legate ai disturbi del neurosviluppo. Poiché vengono immesse in ambiente dall’area industriale molte sostanze che possono disturbare lo sviluppo neurologico dei bambini soprattutto per esposizione durante la gravidanza. L’Istituto superiore di Sanità ha svolto uno studio i cui risultati sono stati comunicati nel 2019 e risulta che i bambini che vivono più a ridosso degli impianti industriali, rispetto ai bambini che vivono piu’ distanti, hanno una riduzione del quoziente intellettivo di circa dieci punti. Questo è un dato preoccupante perché si temeva. Noi come ordine dei medici abbiamo chiesto in linea prioritaria che non vengano immesse in ambiente sostanze neurotossiche”.
Alberto de Filippis, Euronews: Le autorità hanno risposto alle richieste di controllo e aiuto dei Tarantini?
Alberto de Filippis, Euronews: Su quali studi vi basate?
Annamaria Moschetti: “C’è uno studio di Coorte, prodotto a Taranto che mostra un rapporto fra le polveri di origine industriale e la mortalità. Questo ha permesso di stabilire un nesso di causa ed effetto che spesso può capitare che venga negato, ma che è stato documentato”.
Alberto de Filippis, Euronews: Come dimostrare i danni per le generazioni future?
Annamaria Moschetti: E’ stata la OMS a comunicare che l’esposizione a prodotti cancerogeni puo’ causare lo sviluppo di tumori nella vita successiva. esposizione ai cancerogeni nel periodo preconcepimento durante la vita intrauterina puo’ causare sviluppo di tumori nel corso dell’esistenza. La letteratura scientifica continua a dire che i bambini, i cui genitori sono stati esposti a sostanze come il benzopirene, avranno leucemie. Oltretutto il documento dell’OMS che lo afferma è del 2007″.
Alberto de Filippis, Euronews: Quali altre analisi sono state realizzate per dimostrare la correlazione fra Ilva e malattie infantili?
Annamaria MOschetti: “C’è stato uno studio sull’analisi del latte materno delle donne tarantine rispetto a un gruppo di donne che vivono in provincia (lontano dalla fabbrica) ed è stato riscontrato un eccesso di diossine nel latte delle madri. E l’istituto superiore della Sanità rimarca che un particolare tipo di diossina riscontrata nelle donne di Taranto puo’ “ritenersi un marker particolarmente nocivo di attività industriali di tipo metallurgico”. Non è piu’ il tempo di accanirsi sulla diagnosi, ma questo è il tempo della terapia. Il momento di sospendere l’immissione di sostanze che possono provocare danni alla salute sulla popolazione.
Le condanne del processo ambiente svenduto sembrano aver accertato le responsabilità, ma intanto i veleni della fabbrica continuano a riversarsi sui tarantini, con costi umani altissimi